[heading] A Napoli nasce un’equipe di robot chirurghi [/heading]
L’obiettivo: riunire le esperienze del singoli presidi per ottimizzare l’impiego del sistema robotico. Alla riunione decisiva sono intervenuti gli esponenti aziendali e clinici che insieme hanno fatto il punto per la valutazione del rapporto tra costi e benefici. Da oggi, tutti i dati relativi ai pazienti operati con l’ausilio del robot convergeranno in un registro unico sulla base di una scheda condivisa. «Il gruppo è stato creato non solo per migliorare l’assistenza, ma anche per promuovere formazione e ricerca in chirurgia robotica — spiega De Sena che è anche primario al Cardarelli — E proprio per la ricerca il riferimento sarà il progetto Icaros, sviluppato in collaborazione con la facoltà di Ingegneria, mentre per la formazione pre-clinica entra in campo il nostro centro di Biotecnologie. Il target didattico è rivolto agli specializzandi e ai chirurghi esperti che intendono fare training sul sistema robotico».
Se il sistema congiunto andrà in porto, Napoli diventerà un polo d’attrazione per la fascia di pazienti per i quali è indicata la chirurgia assistita. E basta fare un po’ i conti per intuire l’opportunità strategica della scelta: la zona ospedaliera dispone di 3000 posti letto concentrati in 500 metri ed è raggiungibile facilmente dall’aeroporto e dalla stazione. A sua volta il centro Biotecnologie del Cardarelli rappresenta il fulcro del sistema didattico a cui si riferiscono i giovani allievi dei paesi dell’area mediterranea, del Medioriente e dei Balcani. Gli effetti positivi del lavoro comun potrebbero ripercuotersi, ne sono certi gli associati del gruppo, anche sulle casse della sanità pubblica.
Fonte: repubblica.it Napoli